Si propone un breve percorso didattico che mira alla finalità del sistema educativo: lo “sviluppo di capacità e di competenze, generali e specifiche, attraverso conoscenze e abilità” [1]
Significativo il fatto che il mondo scolastico non abbia esplicitato la finalità del sistema educativo precisandone il senso. Ha eluso la volontà del legislatore: non ha identificato e dichiarato i corrispondenti obiettivi. Il mandato conferitogli richiedeva la sua scomposizione e interpretazione, comportava l’indicazione del significato di “capacità [2] e di competenze [3], generali e specifiche”.
L’assunzione di un’ottica progettuale [4] sarebbe stata la via maestra. Sarebbe stato indotto un cambiamento profondo dell’ordinaria gestione della scuola. Le conoscenze avrebbero perso il carattere di definitività e intangibilità: sarebbero apparse plastiche e strumentali rispetto ai traguardi del sistema educativo.
La sistematizzazione del sapere sarebbe stata la fase terminale di percorsi di ricerca, laboratoriali che, applicando rigorose metodologie, avrebbero individuate risposte ai quesiti posti.
Ne sarebbe risultata un’immagine della disciplina che evolve e si raffina, che motiva gli studenti alla ricostruzione dei nodi salienti della sua storia
I nuovi regolamenti di riordino del 2010 che, per orientare la didattica, collocano “tra punti fondamentali e imprescindibili, la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari[5]”, non hanno prodotto alcun cambiamento alla gestione dell’aula.
Metodo disciplinare e competenze sono le due facce della stessa medaglia. Le competenze [6], che non possono essere insegnate, trovano nella pratica, nella soluzione di problemi, il loro terreno germinativo.
La staticità delle mappe concettuali, cardine dell’ordinaria organizzazione scolastica, é superata[7]. Gli itinerari procedono per approssimazioni successive. Si consideri la prima proposta di lavoro: la richiesta privilegia il coinvolgimento degli studenti rispetto alla proposizione d’una limpida e ben strutturata visione del campo disciplinare. Il compito assegnato si colloca in una posizione molto prossima al loro modo di pensare: l’astrattezza che possiedono le modellazioni informatiche è sacrificata, inizialmente.
Il materiale didattico è stato testato in tre classi prime dell’ITIS Badoni di Lecco. La docente, Stella Beccaria, si è detta soddisfatta dall’esperienza e ha notato come l’introduzione delle strutture di controllo dei linguaggi di programmazione sia stata facilitata dall’esercizio di Prolog che ha costretto gli studenti a “ragionare” per far eseguire con rigore i passi di un algoritmo…
In appendice l’esito e il commento della produzione di un gruppo di lavoro.
TITOLO: Introduzione alla programmazione logica
Classe di riferimento: 2°/3° classe della secondaria 1° grado/biennio secondaria 2° grado
Finalità | Capacità di rappresentare Capacità di comunicare Capacità d’argomentare |
Obiettivi | Identificare i punti nodali di un ragionamento Dominare gli aspetti sintattici della comunicazione Formalizzare la situazione Sviluppare e interpretare il processo evolutivo di un modello |
Primo incontro | |
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Note operative | Introduzione – Illustrazione del campo in cui sorge il problema: 10′ Distribuzione proposta stimolo e lavoro di gruppo: 30′ Intergruppo – comunicazione risultati, confronto, sintesi: 10′ Sistematizzazione – il docente espone la soluzione – la codifica passo-passo in aula informatica con slide – testing: 45′ Commenti: 5′ |
Introduzione | Il docente utilizza i lucidi PowerPoint – a) Introduzione |
Proposta di stimolo | Primo incontro – distribuita a ogni studente b) sk. 1 criptoaritmetica |
Intergruppo | I gruppi espongono gli esiti del loro lavoro – Si confrontano le produzioni e si cerca una sintesi |
Lucidi di sistematizzazione | l docente utilizza i lucidi PowerPoint per sistematizzare il lavoro e per guidare gli studenti nella scrittura della base di conoscenza Prolog e nella fase del testing – c) Sistematizzazione |
Attività di rinforzo | Listato base di conoscenza d) cripto SK. 2/primo incontro – Compito a casa – e) sk.2 Distribuzione della soluzione f ) cripto generalizzato |
Secondo incontro | |
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Note operative | Introduzione – Illustrazione del campo in cui sorge il problema: 10′ Distribuzione proposta stimolo e lavoro di gruppo: 40′ Intergruppo – comunicazione dei risultati, confronto, sintesi: 5′ Sistematizzazione – il docente espone la soluzione: 5′ Commenti: 5′ |
Introduzione | Il docente utilizza i lucidi PowerPoint a) introduzione |
Proposta di stimolo | Distribuita a ogni studente b) sk.1 – interpretazione programma |
Lucidi di sistematizzazione | Il docente utilizza i lucidi PowerPoint c) processo |
Materiale di rinforzo | Copia dei lucidi di sistematizzazione |
Terzo incontro | |
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Note operative | Introduzione – Illustrazione del campo in cui sorge il problema: 5′ Distribuzione proposta stimolo e lavoro di gruppo -Progetto della base di conoscenza: 30′ Comunicazione alla macchina – testing: 50′ Realizzazione lucidi Powerpoint: 10′ Intergruppo – presentazione lucidi – confronto – sintesi: 10′ Sistematizzazione – il docente espone la soluzione: 5′ Commenti: 5′ |
Introduzione | Il docente utilizza i lucidi PowerPoint a) introduzione |
Proposta di stimolo | Sk. 1/terzo – distribuita a ogni studente b) sk.1 |
Intergruppo | Presentazione lucidi – confronto – sintesi |
Lucidi di sistematizzazione | Il docente utilizza i lucidi PowerPoint c) sistematizzazione |
IL lavoro di un gruppo di studenti – SK .1/primo incontro – Intergruppo
Appendice
Al termine della presentazione di tutti i lavori, il docente ha confrontato le soluzioni, ne ha rilevato le divergenze e ha stimolato il confronto.
Il lavoro riprodotto si distingueva dagli altri per l’oggetto identificativo gli elementi: “Lettere” o cifre?
Chiarita l’origine delle scelte compiute dai gruppi l’insegnante ha espresso il proprio giudizio sugli itinerari risolutivi: ha riletto la proposta di lavoro per mostrare come la consegna sia stata fraintesa, da tutti.
Il vostro compito consiste nel descrivere compiutamente l’ambiente in cui il motore Prolog ricerca le cifre
Non era richiesta la descrizione del processo di ricerca: si chiedeva la rappresentazione accurata del campo entro cui la macchina Prolog naviga.
Un compito che presupponeva un’astrazione: il disegno del modello del problema di cripto-aritmetica. Un cambiamento di punto di vista, non banale.
Note
- La finalizzazione del Sistema educativo di istruzione e di formazioni enunciato dall’art. 2 della legge 53/2003
- Se ne trascrive un sottoinsieme: Analizzare Applicare Argomentare/Giustificare Comunicare Comprendere Decidere/Scegliere Generalizzare Interpretare Memorizzare Modellare Progettare Relativizzare Riconoscere Ristrutturare Sintetizzare Sistematizzare Trasferire Valutare.
- CFR in rete “La professionalità dei docenti: un campo inesplorato” e “Competenze: poche idee ben confuse”.
- Il DPR 275/99 – art. 1 – recita “L’autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”
- Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei
- Si tratta della finalità del Sistema educativo – cfr art. 2 legge 53/2003 [nota 1]
- Albert Einstein scriveva: “La conoscenza è cosa morta. La scuola serve a vivere”
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